Fucili da caccia a 16 anni, il no di Cinzia Sona della Consulta per la tutela degli animali del comune di Verona.
Fucili a 16 anni, da Verona arriva un secco no. La proposta di legge è stata presentata da Fratelli d’Italia al Senato, per consentire l’uso di fucili da caccia a persone di soli 16 anni, “previo consenso del proprio tutore”. Questo ha acceso un dibattito infuocato, perché avrebbe dato il via libera all’uso delle armi a individui che, a quella giovane età, non possono ancora guidare un’auto o votare.
Le critiche hanno poi spinto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a prendere le distanze dal senatore di Fratelli d’Italia, Bartolomeo Amidei, firmatario di questo testo. Chiedendo con forza di ritirarlo. Infine, il senatore ha ceduto alle pressioni e ha ritirato la proposta di legge.
Ma intanto da Verona Cinzia Sona, presidente e fondatrice del progetto “La voce dei conigli” e parte della Consulta comunale di Verona per la tutela degli animali, non ha dubbi: “La caccia rappresenta un tema delicato e controverso. La sua pratica solleva diverse preoccupazioni legate al rispetto degli animali, alla sicurezza delle comunità e all’impatto sull’ambiente. A oggi, molti vedono la caccia come un’attività che contrasta con l’idea di amore e rispetto per la natura”.
L’inquinamento ambientale.
Oltre a ciò, va considerato l’aspetto dell’inquinamento ambientale. “Si – prosegue Sona -, ed è rappresentato anche dalle cartucce abbandonate sul terreno. Le preoccupazioni per la sicurezza delle persone sono altrettanto importanti. Con casi di spari vicino alle case o in zone frequentate dalle famiglie che mettono a rischio la vita umana. Le vittime di incidenti legati alla caccia sono una triste realtà che non possiamo ignorare”.
Sarebbe importante che i legislatori riflettessero su questi problemi: “Anziché promuovere ulteriori estensioni della caccia, specialmente quando si tratta di coinvolgere i minorenni – conclude la presidente -. L‘educazione dei giovani dovrebbe mirare a distanziarli dall’uso delle armi e promuovere un rapporto più consapevole e rispettoso con la natura. L’aumento degli incidenti sia nei confronti delle persone che degli animali dovrebbe spingere a una seria riflessione sulla necessità di adottare politiche più ponderate e responsabili“.