Con la fine dell’emergenza stop ai prezzi calmierati.
Mascherine e tamponi a prezzi calmierati? Da oggi, 1 aprile, non funziona più. Non solo a Verona, naturalmente. La fine dello stato di emergenza, infatti, comporta anche possibili rincari per quel che riguarda mascherine chirurgiche e Ffp2 e tamponi in farmacia.
Come riferisce Adnkronos Salute, una circolare di Federfarma rivolta ai propri associati (ovvero le farmacie) ricorderebbe infatti che “deve ritenersi che l’ordinanza 11/2020 pubblicata sulla G.U. 108/2002 emanata dal commissario Arcuri circa l’imposizione del prezzo calmierato a 0,50 euro al netto dell’Iva delle mascherine chirurgiche, non è più applicabile a decorrere dal 1 aprile 2022”.
Mascherine.
Ma non solo: “Non sono più vendibili dal 1 aprile 2022 le mascherine chirurgiche la cui etichettatura non è in lingua italiana ma in altra lingua utilizzata nell’Unione europea”, spiegherebbe la circolare. Inoltre “le mascherine chirurgiche con etichettatura in italiano ma autorizzate in deroga alle vigenti disposizioni dall’Istituto superiore di sanità, sono vendibili sino al 31 maggio 2022”.
La stessa circolare ricorderebbe poi che “il prezzo calmierato dei dispositivi di protezione Ffp2 è stato stabilito in 0,75 euro Iva compresa per ciascun dispositivo nel Protocollo d’intesa del 3 gennaio 2022 la cui validità è esplicitamente prevista fino al 31 marzo 2022”: dal 1 aprile, quindi, “il prezzo al pubblico di tali dispositivi è libero anche per quelle farmacie che hanno volontariamente aderito al protocollo”.
Tamponi.
E i tamponi? Da oggi, 1 aprile, “termina l’efficacia del protocollo d’intesa tra il ministro della Salute, il commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19, Federfarma, Assofarm e Farmacieunite, e la normativa di riferimento che rendeva obbligatori prezzi calmierati e stabiliva modalità di esecuzione dei tamponi”.