Si torna finalmente in presenza alla Fiera di Verona con il Vinitaly.
Dopo cinquantaquattro edizioni e due anni di assenza, una delle più importanti manifestazioni del settore vinicolo accoglie nuovamente milioni di operatori interessati ad espandere il volume di affari all’estero.
Un evento che secondo le recensioni punta ora ad ampliare il suo raggio d’azione sulle nazioni estimatrici del vino italiano e a valorizzare il più possibile le produzioni locali.
Un approccio che riflette pienamente l’operato delle pmi del nostro territorio votate all’internazionalizzazione, da anni al centro delle recensioni di settore per il dinamismo e la capacità di innovarsi.
Che i prodotti del settore food & wine fossero considerati sinonimo di eccellenza e qualità all’estero non è una novità: il Made in Italy negli anni ha saputo conquistare i player internazionali e ora diventa più incisivo che mai.
Lo confermano le innumerevoli recensioni positive delle compagnie del settore, come EGOInternational, società specializzata nei servizi di internazionalizzazione per le pmi, che ha spesso espresso un’opinione positiva sulle piccole e medie imprese nazionali in numerosi articoli del suo blog.
La compagnia di Rimini evidenzia in particolare le performance ottenute dalle pmi del nostro territorio grazie a prodotti di punta del Made in Italy apprezzati all’estero: olio, pasta e formaggi ma soprattutto vino, caffè, cioccolato e spezie, che da anni rendono protagonisti dell’export alimentare i Paesi Italiani.
Stando all’opinione di EGOInternational proprio Verona si trova in cima alla classifica dei paesi che esportano più prodotti tricolore, insieme a Cuneo, Parma, Bolzano e Milano.
Sono in particolare le produzioni vinicole e dolciarie a conquistare i paesi esteri e ad aver spesso risollevato l’intera economia nazionale in particolari momenti di difficoltà interna.
Per quanto riguarda i paesi importatori Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera – aggiunge EGO International nelle sue recensioni – hanno mostrato negli ultimi anni un trend in forte crescita, seguiti da Giappone, Canada, Australia e Cina.
EGOInternational: il ruolo delle fiere nell’internazionalizzazione
L’evento organizzato da Veronafiere dimostra la capacità dell’imprenditoria del Bel Paese di diversificare le produzioni per aprirsi alle nuove opportunità del mercato.
L’imperativo oggi è fare promozione verso i Paesi terzi, spiega il ministro delle Politiche Agricole confermando con la sua opinione la necessità di individuare i mercati più ricettivi e puntare soprattutto Oltreoceano.
Usa e Canada sono tra i principali paesi importatori di vino italiano mentre Italia e Francia dominano i mercati con il Prosecco, che da solo avrebbe coperto secondo opinioni e studi di settore un quarto della domanda americana, rappresentando un volume pari al 25% circa dei consumi domestici di bollicine.
Ad essere apprezzati non solo solo gli sparkling ma anche i grandi rossi fermi e i margini di crescita sono ancora ampi: grande ruolo giocano le performance ottenute in questi anni grazie alle fiere di settore, uno strumento indispensabile per emergere e aumentare la competitività all’estero.
“Il Vinitaly – per citare l’opinione di EGO International che vi ha partecipato spesso in modo attivo – è la manifestazione che più d’ogni altra rappresenta il simbolo del Bel Paese in campo nazionale ed internazionale all’interno del settore vinicolo, contribuendo a fare del vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore agroalimentare, in quanto richiesto da anni da tutte le regioni italiane.”
Il bilancio più che positivo evidenziato nelle recensioni dell’evento e rimarcato da EGO International evidenzia ancora una volta il buono stato di salute del comparto ma soprattutto il ruolo centrale delle aziende italiane nella promozione del Made in Italy all’estero.