I risparmi delle famiglie veronesi se ne vanno in spese per casa e cibo.
Confesercenti ha provato a fare i conti in tasca alle famiglie: e il risultato è che i risparmi se ne vanno, e che il salasso sembra diventare sempre più pesante. Prima la pandemia e il lockdown, poi la guerra in Ucraina, il caro energia e l’inflazione che galoppa: eventi mondiali imprevedibili che però hanno avuto, e continuano ad avere, conseguenze sulla vita quotidiana delle famiglie costrette sempre più spesso a usare i risparmi per far fronte alle spese obbligate, ossia quelle per la casa e il cibo.
Confesercenti ha fatto un’analisi su redditi, spesa e risparmio delle famiglie negli ultimi quattro anni per ricavare una fotografia di come questa situazione abbia stravolto i bilanci: il risultato che ne emerge è che nel 2023 le famiglie italiane spenderanno in media per abitazione, elettricità e le altre utenze oltre 400 euro al mese in più rispetto al 2019, arrivando fino a 1.300 euro. (+45,5%). I costi di energia e gas, infatti, se quattro anni fa prendevano il 35% del budget familiare, quest’anno sono arrivate al 45,8%.
Complessivamente la spesa media sarà di 2.846 euro al mese, 286 euro in più rispetto all’ultimo anno prima della pandemia (2.560 euro): non si tratta però di un aumento dei consumi; la cifra, infatti, dipende dall’inflazione, ossia nel 2023 si spende di più per comprare di meno.
Le differenze tra regioni.
Le spese per l’abitazione, in Italia, variano dal 40 al 51% dei consumi in base alle regioni. Il Veneto, insieme ad altre 8 regioni del Nord Italia (ma anche il Lazio) ha una spesa mensile media di 2.983 euro nel 2023, superiore a quella nazionale (che è di 2.846 euro). E la spesa per la voce “Abitazione” in Veneto aumenterà, nel solo corso del 2023, di oltre 1.600 euro.
Maggiori uscite per le spese obbligate, ovviamente, costringono a tagliare su altre voci: secondo Confesercenti, di 210 euro l’anno quella per l’abbigliamento, di 384 quella per i trasporti, di 321 quello per alberghi e ristorazione e di 374 euro quella per spettacoli e cultura. Di contro, aumenta quella per gli alimentari che segnerà +339 euro l’anno. L’associazione di categoria, quindi, stima che nel 2023 le famiglie dovranno “bruciare” altri 6,5 miliardi di risparmi per far fronte ai consumi.