Gli atleti di Verona protagonisti al campionato Ana di tiro a segno. E dagli alpini in pellegrinaggio a Passo Fittanze un appello per la pace.
Al 51° campionato nazionale Ana di tiro a segno, che si è svolta al Poligono, vincono gli alpini di Verona. L’Ana Verona è risultata la miglior sezione tra le 27 partecipanti, con atleti provenienti da tutta Italia.
Alle Penne nere veronesi anche un’importante medaglia d’argento individuale: è quella di Andrea Ranzi che con 290 punti a uno solo di stacco rispetto al primo gradino del podio, è arrivato secondo nella classifica assoluta del campionato nazionale carabina libera. Complessivamente, i punti di tutti i partecipanti veronesi hanno portato la sezione di Verona ad aggiudicarsi l’oro sia nella disciplina della carabina libera sia al 37° campionato nazionale pistola standard.
Tra gli atleti medagliati, nelle varie sottocategorie, sono da segnalare: per la carabina il primo posto di Thomas Scardoni nella categoria Open e i secondi posti rispettivamente per categoria Maester e Aggregati di Ranzi e di Nicola Brunelli; per la pistola, nella categoria Gran master, il primo posto di Francesco Salomoni e il terzo di Tiziano Olivo e nella categoria Aggregati il secondo posto di Pietro Bonetti.
Hanno partecipato anche tiratori olimpionici come Vigilio Fait, di Trento.
Le premiazioni, che hanno chiuso una due giorni di sport ed eventi, si sono svolte Al poligono, quartiere Navigatori, e i riconoscimenti sono stati consegnati agli atleti dal presidente dell’Ana Verona Luciano Bertagnoli e dal sindaco Damiano Tommasi. “Sono state due giornate intense ed è un orgoglio e una soddisfazione aver premiato, tra i molti meritevoli, anche così tanti veronesi, tanti nostri alpini”, ha commentato soddisfatto Bertagnoli.
Le sfide di precisione hanno visto impegnati atleti e appassionati di tutte le età, uomini e donne, tra cui alcuni tiratori olimpionici come Vigilio Fait, di Trento. E per la città scaligera non è una novità: quella di quest’anno, infatti, è stata ben la 13° edizione nazionale ad essersi disputata in riva all’Adige. “Poter gareggiare in questa struttura è garanzia di professionalità e ottima, funzionale, organizzazione”, hanno commentato soddisfatti i partecipanti, tra cui c’era anche chi non ha mancato nemmeno un campionato dagli esordi. Tra le delegazioni arrivate al Poligono, che quest’anno sono state coinvolte in via sperimentale anche nella disciplina delle pistole ad aria compressa, c’erano alpini e aggregati provenienti da Trieste, Roma e addirittura Napoli.
In Lessinia, a parlare di pace.
Ricordare e far memoria, affinché ciò che è stato non accada più. Parole importanti sempre, a maggior ragione ora con i venti di guerra. Il pellegrinaggio alpino, coorganizzato dalle sezioni dell’Ana di Verona e di Trento, a Passo Fittanze è stato votato alla pace.
Tra i presenti che hanno partecipato al pellegrinaggio all’ombra del pennone di pietra, anche il gruppo Giovani dell’Ana Verona. Alcuni alpini insieme a una ventina di ragazzini, dagli 11 ai 13 anni, con le proprie famiglie, sono saliti in quota già il pomeriggio del sabato raggiungendo Rifugio Valbella, sopra Erbezzo. Qui, dopo l’alzabandiera e aver montato un piccolo campo base, il gruppo è partito per un’escursione in Lessinia visitando le trincee della Grande guerra, all’ecomuseo Malga Pidocchio. “Sono momenti fondamentali per i nostri giovani, è per noi prezioso far comprendere alle nuove generazioni la storia, i nostri valori e la passione e il rispetto per la montagna”, spiega Bertagnoli.
Domenica, le Penne nere, presenti con oltre 150 gagliardetti, hanno sfilato davanti al monumento. Alle 11, dopo i saluti delle autorità presenti, don Massella ha celebrato la messa animata, così come l’intera giornata, dalla banda cittadina di Grezzana e dal coro “Valli grandi” di Legnago.