Ucraina, è guerra: Putin scatena l’operazione militare. Reazioni a Verona.
Il presidente della Russia Vladimir Putin nella notte ha annunciato l’operazione militare in Ucraina, scatenando di fatto l’operazione militare. “Ho preso la decisione per un’operazione militare” nel Donbass, ha detto in una dichiarazione a sorpresa in televisione nella notte. Subito si sono avvertite forti esplosioni nelle città ucraine a Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev, dove i russi avrebbero tentato di prendere il controllo dell’aeroporto.
Immediata la reazione dell’Unione europea. “In arrivo sanzioni massicce e mirate contro la Russia”, ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, annunciando un pacchetto di “sanzioni massicce e mirate contro la Russia, sanzioni disegnate per imporre un costo altissimo al Cremlino”.
Ma quali conseguenze potrebbe avere questa escalation militare voluta da Putin, anche a Verona? Il prezzo del gas potrebbe crescere ancora, per esempio, e di conseguenza le bollette. E a ruota potrebbe soffrire anche tutto il settore delle costruzioni, messo a dura prova dallo scarseggiare di alcune materie prime.
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Sicuramente l’impatto più grande potrebbe essere legato a quello del prezzo del gas, già schizzato alle stelle negli ultimi mesi. Un eventuale conflitto potrebbe portare ad una riduzione delle forniture, che proprio attraverso i Paesi dell’Est passano per arrivare a noi dalla Russia, e quindi ad un ulteriore rialzo dei prezzi. Ma non andrà meglio a settori come l’edilizia che sull’acciaio, importato in buona parte proprio dall’Ucraina, fa affidamento per le costruzioni.
Le prime reazioni a Verona.
A Verona, intanto, uno dei personaggi considerati più vicini alla Russia, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, questa mattina sul suo profilo social reagisce così:
Condanna netta invece da parte della parlamentare Pd Alessia Rotta: “Putin ha lanciato un’invasione su larga scala dell’Ucraina con esplosioni in molte zone e unità dell’esercito in avanzata nel territorio del Paese – scrive Alessia Rotta -. Le pacifiche città ucraine sono sotto attacco. La Russia, con le parole deliranti del suo presidente, ha dato il via a una pericolosa e drammatica guerra di aggressione al confine orientale d’Europa”.
“I segnali di guerra che ci avevano allarmato nei giorni scorsi si sono drammaticamente trasformati in realtà nella notte di oggi. Assistiamo sgomenti all’invasione dell’Ucraina, Paese sovrano, da parte della Russia”: lo dice una nota congiunta dei gruppi consigliari di opposizione del Consiglio regionale. “È un’aggressione inaccettabile, in spregio al diritto internazionale, ai patti siglati in passato dalla Russia, al rispetto per la dignità dell’uomo – continua la nota – Condanniamo il ricorso alla guerra per sostenere qualsiasi proprio diritto e condanniamo l’uso della violenza della guerra, solidali senza se e senza ma al popolo ucraino aggredito. Non vediamo ragione che oggi possa giustificare la perdita della vita di giovani e civili, per sostenere una pretesa politica”.
Per il consigliere di Verona-Sinistra in Comune Michele Bertucco “il Comune di Verona deve lavorare con tutti gli enti locali del territorio con l’Anci, l’associazione dei Comuni Italiani, per portare la voce delle autonomie locali italiane a favore dell’immediato cessate il fuoco in Ucraina, per la pace e contro la guerra e i nazionalismi”.
Il Movimento civico Traguardi sostiene invece che “sono ancora tanti, e qualcuno lo abbiamo anche a Verona, i rappresentanti politici che per interesse personale e miopia si sono trasformati in alfieri di Putin, spingendo per mettere in dubbio la nostra collocazione europea a suon di propaganda e informazioni fuorvianti. È giunto il momento di affermare compatti che la nostra città e il nostro Paese non possono né vogliono farsi dettare la linea da un autocrate nemico della democrazia e dei diritti”.
In serata l’intervento del sindaco, Federico Sboarina: “Mi unisco alla condanna unanime per l’invasione dell’Ucraina – commenta il primo cittadino -. L’auspicio è che ci sia in fretta un cessate il fuoco perché un simile conflitto al centro dell’Europa e sulla porta delle nostre case avrebbe conseguenze drammatiche e inimmaginabili, oltre che pesanti ricadute sull’economia e sulle famiglie. Le armi non devono mai avere il sopravvento e le diplomazie devono trovare una soluzione per fermarle. La preoccupazione è grande e si torni con ogni mezzo al metodo Verona, dove ogni anno si tiene il Forum internazionale Euroasiatico con la formula del dialogo fra Eurasia e Occidente
Domenica in piazza Bra.
“Che vi siano politici veneti che simpatizzano con questo sanguinario dittatore è inaccettabile”, dichiarano invece Anna Lisa Nalin, segreteria Nazionale Più Europa, Lorenzo Dalai del gruppo Più Europa Verona e Giorgio Pasetto, Area Liberal. “Domenica mattina – aggiungono – saremo in piazza Bra con le bandiere dell’Europa e dell’Ucraina per chiedere che si fermi la follia omicida della guerra e che tacciano immediatamente i cannoni”.