Arcole, si riuniscono le Avis veronesi: presentato il primo bilancio sociale e fatto il punto sulle attività svolte e sul futuro.
Le 66 sezioni veronesi dei donatori di sangue Avis si sono date appuntamento sabato pomeriggio ad Arcole, per l’assemblea provinciale, al centro culturale Giovanni d’Arcole, in piazza Europa. Obiettivo della riunione presentare il primo bilancio sociale- redatto per la prima volta dall’associazione– alle sezioni comunali che hanno fatto il punto sulle attività svolte e sul futuro.
I numeri del report.
Attualmente le comunali veronesi sono 66 per un numero totale di 20.952 soci, per la maggior parte maschi: 20.230 donatori, 557 collaboratori ex donatori e 165 volontari non donatori. Il 28 per cento ha tra i 46 e i 55 anni. Il numero di donatori è calato, tuttavia quest’anno sono state donate 36.506 sacche di plasma e sangue: rispetto al 2020, sono 858 sacche in più. L’obiettivo dell’associazione è ora tornare ai livelli pre-covid con quasi 37mila donazioni l’anno.
“Il 2021 è stato un anno impegnativo, da un punto di vista umano, nel secondo anno di pandemia, ma anche burocratico, che speriamo, abbia preparato un buon trampolino di lancio per i prossimi tre anni del mandato”, ha esordito la presidente di Avis provinciale Paolo Silvestri. “Questa è la prima volta, infatti, che Avis provinciale di Verona si cimenta con la stesura di un bilancio sociale che ha l’intento di misurare e comunicare in modo il più possibile completo e comprensibile le scelte, le attività, i risultati e l’impegno delle risorse. Questo perché chi si interessa alla nostra associazione possa avere una valutazione puntuale e consapevole di come interpretiamo la mission sociale. Questo primo tentativo penso sia importante per diventare noi stessi, oltre le terze persone, consapevoli dell’importanza che la nostra associazione ha nel tessuto sociale. Non lo diciamo solo a parole ma cerchiamo di dimostrarlo numeri alla mano”.
Grande generosità anche durante la pandemia.
Le donazioni Avis rappresentano il 57 per cento delle donazioni veronesi. Anche il 2021, come l’anno precedente è stato profondamente caratterizzato dalla lotta alla pandemia, ciò nonostante Silvestri ha sottolineato la grande generosità e senso di responsabilità dei donatori di sangue. “Tutti abbiamo reagito con grande senso di solidarietà, le donazioni hanno subito un aumento rispetto il 2020 di 858 sacche, sangue che serve agli ammalati che aspettano il nostro gesto generoso per continuare a sperare nella vita. Questo ci trova tutti d’accordo nell’affermare che è l’unico, vero, grande scopo del nostro essere Avis”.
Nonostante la pandemia i volontari non si sono dati per vinti nemmeno per quel che riguarda le attività di promozione del dono del sangue: “Non abbiamo potuto fare presenza ma la voce dell’Avis si è fatta sentire in altro modo. Anche il rapporto con il mondo della scuola è cambiato: Avis ha imparato a fare i propri interventi in didattica a distanza, per non perdere la possibilità di trasmettere la cultura della donazione alle nuove generazioni”.
Nelle scuole sono stati coinvolti 2.640 studenti. Ma Avis ha avviato una consolidata attività a sostegno di Telethon, per il quale sono stati raccolti, nel dicembre scorso, 21.305 euro, e con altre associazioni di donatori di sangue e con Admor.