Profughi dall’Ucraina diretti a Verona.
I primi pulmini di profughi provenienti dall’Ucraina e diretti a Verona sono iniziati a transitare già tra sabato e domenica da Tarvisio, così come dal confine sloveno di Fernetti. Tutti con targa ucraina diretti verso varie città del Nord Italia, dove sono stati allestiti alcuni punti di accoglienza o dove già vivono parenti e amici. Nella mattinata di ieri, domenica, è transitato dal confine del Friuli Venezia Giulia anche un autobus di linea ucraino che era diretto proprio a Verona, a bordo del quale c’erano principalmente donne e bambini.
Alla polizia di frontiera spetta il compito di verificare i documenti all’ingresso in Italia. Una formalità di rito. Hanno tutti un posto dove andare i cittadini ucraini arrivati e poi potranno avviare le pratiche per la richiesta di asilo politico. Le associazioni umanitarie si stanno mobilitando.
Nella nostra città attualmente ci sono 651 immigrati dall’Ucraina, e per la stragrande maggioranza, circa l’80 per cento, si tratta di donne che lavorano come badanti o colf nelle case dei veronesi. Sono più di mille, invece, i cittadini ucraini residenti in provincia, ed è probabile che nei prossimi giorni molti vengano raggiunti dai propri familiari in fuga dalla guerra.
Verona si sta preparando ad accogliere i nuovi profughi. Lo stesso sindaco Federico Sboarina lo ha annunciato nel corso della manifestazione contro l’aggressione a Kiev da parte della Russia di Putin, promossa dall’associazione Malve di Ucraina, che si è tenuta in piazza Bra nella mattinata di ieri, domenica. Il comune di Verona per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina attiverà una vera e propria “unità di crisi”, coinvolgendo anche le associazioni del territorio e le parrocchie, per coordinare tutti gli interventi necessari, dalla ricerca di un alloggio, all’eventuale vaccinazione anti Covid, alla scuola per i più piccoli.