Verona e il Veneto rimangono zona gialla.
Il Veneto ha tremato, ma rimane zona gialla. Un verdetto anticipato stamattina dal presidente del Veneto Luca Zaia, e confermato dalla cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità. Anche se il monitoraggio dell’Iss sull’andamento della pandemia di Coronavirus registra un nuovo aumento dell’Indice Rt nazionale. Secondo l’analisi settimanale dell’Istituto superiore della Sanità e del ministero, l’indice di diffusione del virus è infatti passato da 0,85 della scorsa settimana a 0,89. In discesa invece l’incidenza dei contagi che passa a 127 casi su 100 mila abitanti, rispetto ai 146 rilevato sette giorni prima.
Dati in controtendenza con quelli del Veneto, che vede sì un Rt in aumento, a 0,95, ma un’incidenza di 97 per 100mila abitanti, quindi inferiore al valore medio nazionale, e sufficiente a inserirla tra le regioni a “basso rischio”. In ogni caso, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha sottolineato che “la curva in Italia è in decrescita”. Aggiungendo che “l’età media dei casi scende a 41 anni e anche l’età media dei ricoveri scende a 65 anni. I casi tra gli over-80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni”.
Quanto ai colori delle regioni, non ci sarà nessuna regione in zona rossa. La Valle d’Aosta, attualmente unica regione rossa, tornerà arancione.
Le regioni in zona arancione.
Passa in zona arancione la Valle d’Aosta, mentre Sicilia e Sardegna rimarranno arancioni.
Le regioni in zona gialla.
In giallo rimangono Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto, oltre alle province autonome di Bolzano e di Trento. Passano in zona gialla Puglia, Basilicata e Calabria.