I numeri del rapporto Gimbe dell’ultima settimana.
I numeri dei contagi cominciano a preoccupare, come aveva già anticipato ieri l governatore del Veneto Luca Zaia. Preoccupazione confermata dal monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe: in Veneto i casi sono aumentati del 60% in una settimana, e quelli attualmente positivi per 100mila abitanti salgono pericolosamente fino a quota 270. Va un po’ meglio la situazione negli ospedali della regione, occupati al 4% in area medica e al 5% in terapia intensiva. L’Rt è 1,23.
In generale il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 3-9 novembre, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (41.091 vs 29.841) e decessi (330 vs 257). Continuano a salire anche i casi attualmente positivi (100.205 vs 84.447), le persone in isolamento domiciliare (96.348 vs 81.070), i ricoveri con sintomi (3.436 vs 2.992) e le terapie intensive (421 vs 385).
- Scarica QUI il report aggiornato di Azienda Zero.
- Covid, nelle terapie intensive del Veneto oltre l’80% non è vaccinato – I numeri.
- L’appello di Zaia: “Serve prudenza, la zona gialla è dietro l’angolo”.
“Per la terza settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali (+37,7%) come documenta anche la media mobile a 7 giorni, più che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.
Nello specifico, il Veneto è sotto la media nazionale di popolazione vaccinata: 75,4%, contro una media Italia del 76,4%. Non va meglio per quel che riguarda il tasso di copertura vaccinale con la dose booster: Veneto al 28,9%, mentre la media nazionale è del 39,5%.”Con l’aumento della circolazione virale che si riflette sulle ospedalizzazioni, il progressivo calo dell’efficacia vaccinale e l’esiguo aumento dei nuovi vaccinati – spiega Cartabellotta – l’accelerazione sul fronte delle terze dosi è una strategia fondamentale per contenere la quarta ondata”.