A Verona il premio ‘Alpino dell’Anno’ va a Gianantonio Morbioli, classe 1938.
Gli alpini sono sempre in prima linea, contribuendo a tantissime iniziative con passione e dedizione. Sono veri e propri eserciti compatti, composti da anime e cuori pulsanti, come quello degli alpini veronesi che hanno premiato tutti i volontari di Protezione Civile dell’ANA Verona: una task force composta da circa un migliaio di persone, attive su più fronti e sempre a disposizione del prossimo.
L’occasione è stata l’assemblea ordinaria della Sezione che ha fatto il punto su un anno drammatico, guardando però al futuro e a nuovi obiettivi. L’anno più difficile dal Dopoguerra. Baite chiuse, eventi e appuntamenti annullati, come i festeggiamenti per il Centenario, del resto. Ma la vita deve continuare, riprendere il suo ritmo e meglio di prima.
Un messaggio chiaro che emerge anche dalla ritrovata coesione tra i Gruppi Alpini e i volontari della Protezione Civile dell’ANA Verona in prima linea durante l’emergenza sanitaria, che con la loro carica, la loro voglia di ripartenza e con tanti nuovi progetti e rinnovati valori, spalancano le porte ad un ritorno alla normalità che non sarà solo un ritorno al passato.
“Le nuove strategie del futuro associativo devono tendere a progetti ed obbiettivi concreti che coinvolgano gli interessi generali della società: i temi non mancano certo – dice il presidente dell’ANA Verona Luciano Bertagnoli tracciando gli obiettivi dell’associazione per la ripartenza -. L’amore per la montagna e per l’ambiente possono spaziare in molti rivoli a partire da ecologia, educazione ambientale, cura e la pulizia del territorio per approdare anche al disagio territoriale, alla solidarietà verso i più fragili, approfondimenti storici e culturali in ambito scolastico e nelle sale civiche.”.
Il premio Volontario dell’anno Protezione Civile, per il 2020 è andato a tutti: circa 650 volontari attivi ai cui si sono aggiunti oltre 300 volontari temporanei, ancora impegnati in prima linea. Un vero e proprio esercito che ha allestito le tende del triage fuori dai pronto soccorso, ripristinato e messo in efficienza i quattro ospedali dismessi, diventati poi Covid (Bussolengo, Zevio, Villafranca, Isola della Scala e anche Noale), partecipato al montaggio dell’ospedale da campo a Schiavonia, distribuito presidi sanitari e svolto supporto logistico in tutta la provincia, e che è ora impegnato sul fronte degli hub vaccinali del veronese con cento persone al giorno, tutti i giorni. Tutto ciò solo per l’emergenza Coronavirus.
Ma la Protezione Civile dell’ANA Verona è anche intervenuta tempestivamente per gli eventi climatici avversi a Verona, a seguito di nubifragi e tempeste di vento in città e provincia, piene dell’Adige e trombe d’aria come quelle che hanno colpito Soave e Montecchia di Crosara.
E ancora, la professionalità delle unità cinofile nella ricerca di persone scomparse e sotto le macerie: con 25 operatività date da 14 cani, si tratta della squadra con più operativi del Terzo Raggruppamento e la seconda a livello nazionale. Pronta a intervenire in ogni angolo d’Italia e anche a livello internazionale, quest’anno è stata impegnata sul territorio per ricerca persone scomparse.
Il Premio Alpino dell’Anno va a Gianantonio Morbioli, classe 1938, del gruppo di Grezzana e da sempre considerato l’alpino della Valpantena. Ha prestato il suo servizio militare negli alpini negli anni 1959-60 a Glorenza (Malles) con incarico di autista. Fu uno dei primi volontari della Croce Verde a guidare un’ambulanza e ad oggi, ha all’attivo circa sessant’anni di servizio come soccorritore.