Si avvicina il momento dello switch off verso il nuovo digitale terrestre.
Il momento decisivo dello switch off, ovvero il passaggio al nuovo digitale terrestre, si avvicina: l’8 marzo ormai è a un passo: cosa succederà? Chi rischierà di non vedere più alcuni canali? Un processo iniziato lo scorso 20 ottobre 2021, quando alcuni canali nazionali (Rai e Mediaset) hanno cominciato a trasmettere solo in HD. Tutti gli altri dovranno fare il cambio tecnologico entro la fine del 2022. Una rivoluzione che sta mettendo in crisi molte televisioni locali e che potrebbe cambiare anche gli assetti del mondo dell’emittenza di Verona e di tutto il Veneto.
Il rischio, senza il televisore adatto o senza aver riprogrammato le frequenze, è di non poter più vedere i canali. Per continuare a vederli è necessario eseguire la ricerca automatica e soprattutto utilizzare un dispositivo TV compatibile con i canali HD.
Ma le cose non sono così semplici. A lanciare l’allarme è il Corecom Veneto, secondo il quale “oltre un milione di utenti veneti rischiano il blackout televisivo delle emittenti locali”. Per il Comitato regionale di Controllo per le comunicazioni, infatti, “Senza soluzioni adeguate, oltre un milione di utenti veneti rischiano il blackout televisivo delle emittenti locali”.
In altre parole, il Corecom si mostra più che preoccupato sul prossimo switch off al nuovo sistema digitale terrestre DVB-T2 che dovrebbe essere completato, per l’appunto, l’8 marzo: da quel giorno tutte le emittenti nazionali e locali dovranno compiere il trasferimento dall’MPEG-2 all’MPEG-4. “Il Comitato Regionale per le comunicazioni del Veneto in merito all’imminente passaggio al digitale terrestre di seconda generazione previsto per la prossima settimana, ha acquisito un’informativa in ordine alla copertura della rete del canale 42, a disposizione delle televisioni locali del territorio veneto, individuando a tutt’oggi gravi criticità”.
“Secondo le stime – continua il Corecom – per diverse problematiche tecniche qualora l’operatore di rete Rai Way e il Mise, ciascuno per le proprie competenze, non adottino le opportune soluzioni, oltre un milione di utenti veneti rischiano il blackout televisivo delle emittenti locali. Il Corecom Veneto auspica che le tv locali sul territorio abbiano un servizio dello stesso livello delle tv nazionali, per evitare disparità di trattamento e che la direzione di provenienza del nuovo segnale resti invariata, per evitare costi a carico dei cittadini per il riposizionamento delle antenne. Il Corecom auspica inoltre che il passaggio per le tv locali sia economicamente sostenibile e senza la perdita di aree di trasmissione già servite per evitare un grave danno al pluralismo informativo”.