Otto milioni di euro a sostegno delle 3092 imprese ittiche del Veneto. Questa la misura della rimodulazione del piano finanziario di sostegno alla pesca
che l’assessore regionale al primario sta attuando per ristorare pescatori e acquacoltori dell’arresto temporaneo delle attività dovuto all’emergenza covid, della conseguente crisi di liquidità e delle misure sanitarie che le imprese hanno dovuto adottare.
“A sostegno delle imprese della pesca e dell’acquacoltura delle coste venete – fa sapere l’assessore di comparto – la Regione rimodula il piano finanziario del fondo comunitario Feamp, che per il Veneto vale oltre 45 milioni di euro, per metà di fonte comunitaria. L’importo che si intende stanziare a sostegno di questa fase emergenziale ammonta a 8 milioni di euro, pari al 18% del budget complessivo della programmazione 2014-2020. Le misure interessate sono: arresto temporaneo pesca marittima, arresto temporaneo acque interne e acquacoltura”.
Il fondo di ‘emergenza’‘ per la pesca sarà così ripartito, in base al fatturato fiscale sul mercato dei tre comparti:
il 30% per le imprese ittiche che svolgono la loro attività nelle acque marittime e hanno subito il fermo-pesca per Covid;
il 30 per cento per l’arresto temporaneo delle imprese delle acque interne (lagune e foce del Po):
il 40 per cento per le imprese che si dedicano all’ acquacoltura (40%).
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