È ufficiale: il bunker di Affi apre le porte al pubblico, ma servono 8 milioni di euro per il restauraro e la trasformazione in museo.
Il comune di Affi trasformerà il bunker antiatomico Nato West Star in un museo, il rifugio, partorito dalle viscere del Monte Moscal ora è “Bene monumentale”. Il bunker copre una superficie di 13metri metri quadrati ed è una testimonianza della storia politica e militare italiana. Il 16 gennaio è stato riconosciuto come “bene monumentale” dal Ministero della Cultura. Un luogo della memoria che la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, definisce la “capsula del tempo“.
Il bunker, uno dei più grandi sistemi fortificati sotterranei al mondo, è stato un punto chiave nella strategia difensiva durante la Guerra Fredda. La Seconda Guerra Mondiale fu un periodo in cui il Veneto vantava un ruolo molto strategico. Infatti, oltre al bunker di Affi, nella regione c’erano altre strutture militari di rilievo, come le basi missilistiche di Bovolone e la base Nato di Vicenza.
Costi per il restauro del bunker di Affi e la trasformazione in museo.
Il riconoscimento del bunker antiatomico Nato West Star come “bene monumentale” offre al comune di Affi la possibilità di accedere ai contributi del Ministero della Cultura per i lavori di restauro e manutenzione, che possono coprire fino al 50% delle spese.
In più, si aprono prospettive per l’accesso a fondi europei governativi. Il Comune ha stimato un costo di circa 8 milioni di euro per il restauro e la trasformazione del bunker in un museo. L’architetto veronese Michelangelo Pivetta dell’Università degli Studi di Firenze guida il team incaricato di elaborare il progetto di trasformazione in museo della West Star.
Previsioni sul bacino di utenza del museo.
Si prevede che il museo attiri circa 100mila visitatori all’anno, con un costo del biglietto d’ingresso stimato intorno ai 15 euro. Fatto un rapido calcolo, le entrate annuali potrebbero quindi raggiungere la cifra di un milione e mezzo di euro.
Visite al museo.
La gestione del bunker sarà affidata al comitato tecnico-scientifico, il quale si occuperà di aprire la galleria del rifugio per le visite. Un percorso museale didattico, della durata di un’ora, offrirà agli studenti l’opportunità di esplorare gli eventi legati alla Guerra Fredda in modo interattivo e coinvolgente. Questa esperienza fornirà loro informazioni pratiche e esperienziali che non possono essere apprese sui libri di testo.
Il West Star dispone di 280 stanze, alcune delle quali sono ancora sigillate con combinazioni numeriche. Un ulteriore alone di mistero che aumenterà la curiosità dei visitatori.